Lettera aperta sull'Intronizzazione di Gesù Christo quale Re della Polonia e Re delle altre naz
2010-09-04
Lettera aperta Kutno, il 11 XII 2007 Lettera aperta sull'Intronizzazione di Gesù Christo quale Re della Polonia e Re delle altre nazioni. Auguro a me e all'intera nazione polacca l'intronizzazione di Cristo quale Re della Polonia effettuata dall'Episcopato e dal Parlamento. Mi auguro che le altre nazioni del mondo seguano questa scia proclamando /intronizzando/ Gesù Cristo quale Re della loro nazione. Questa idea deriva in modo chiaro e netto dal messaggio della mia connazionale /compaesana, Jachówka si trova al confine della parrochia di Maków/ Rozalia Celakówna, consegnato dal Signore Gesù poco prima della seconda guerra mondiale. Ormai sono passati quasi 70 anni dall'invocazione di Gesù Cristo che implorava di compiere l'intronizzazione cioè la coronazione del Salvatore nella nazione polacca, per mezzo delle Sue autorità ecclesiastiche e statali, quale suo RE e SIGNORE. La simile via dovrebbero seguire altre nazioni e stati del mondo, se lo vogliano. Questo atto, effettuato prima dalla nazione polacca, deve trascinare le altre nazioni dell'Europa e del mondo alla simile via. Tutto questo debba prevenire, come dice Gesù Cristo, l'autodistruzione del mondo attraverso le guerre e le catastofi. Solo quelle nazioni non saranno distrutte le quali effettueranno l'intronizzazione /Rozalia Celakówna, Wyznania/. Avendo davanti agli occhi la distruzione dei nostri confinanti Tedeschi e tante altre nazioni dell'Europa occidentale suono il campanello d'allarme. Come cattolico, sollevato dallo spirito d'amore per il prossimo, nella coscienza sono obbligato ad avvertire le nazioni del mondo non solo della distruzione, ma anche della perdizione eterna. Avendo l'anima di Beniamino, dato che la mia nazione Polonia nella civilizzazione europea sia tra i più giovani stati, prendo la voce come il più giovane in questa famiglia. Europa! A Te noi polacchi dobbiamo la fede, il retaggio culturale e i beni economici. Te ne siamo grati. Ascolta Beniamino. Europa, ti sei persa. Nella tua anima non sei tale quale appari. Il diavolo e i figli del male Ti hanno sedotta. Sarai perduta, se non ascolterai. Guardate l'Europa dell'Est dice la Madre di Dio mediante la ormai morta suora Lucia al papa Giovanni Paolo II. L'immensa beneficenza fece alla Polonia durante il diluvio svedese e il grande tradimento nazionale il re Jan Kazimierz, "intronizzando" la Santissima Maria Vergine quale Regina della Polonia e Lituania. Fu effettuato con un importante contributo di un santo polacco, gesuita Andrzej Bobola. Le stesse ragioni del nuovo "diluvio" della demoralizzazione e del tradimento della Patria, persuadono per l'annunciazione di Gesù Cristo quale Re della Polonia. Dal punto di vista umano, non abbiamo possibilità di evadere con le proprie mani da quell'impero del male. Maria Regina ci porta in quel modo a Cristo Re. La Co-Mediatrice delle grazie anche questa volta farà vergognasi coloro che sono andati al servizio indegno. Per l'opera dell'intronizzazione si intende il riconoscimento del diritto Divino come supremo a quello statale, dal quale devono ispirarsi i tenenti del potere: il presidente, il governo, la camera dei deputati e la "quarta forza" cioè i mass media e coloro che da due secoli creano la sorte del mondo non badando a Dio o all'uomo. Soltanto l'intronizzazione, introdotta nella vita, offre la possibilità del giusto sviluppo del Paese. Il male principale (...) è il tentativo, indegno e in vero delittuoso, di privare Cristo la Sua Regale potestà - scriveva Pio XII nell'enciclica Summi pontificatus. Si tratta della potestà di Cristo sovra i governatori, e non solo della Sua dignità espressa dal culto. Nello stesso spirito si esprimeva il presente papa Benedetto XVI in Błonia a Cracovia, rivolgendosi alla folla millenaria di gioventù: Più volte Gesù è ignorato, è deriso, è proclamato re del passato, ma non dell'oggi e tanto meno del domani, viene accantonato nel ripostiglio di questioni e di persone di cui non si dovrebbe parlare ad alta voce e in pubblico /Cracovia 27 V 2006/. Pensando in modo veramente evangelico e patriotico, vedo che anche la nostra Nazione, la sua esistenza, si trova nel pericolo mortale. 50 anni fa si rimuoveva dalle chiese i quadri di Cristo Misericordioso in nome della purezza del culto Divino e della protezione della Chiessa dalla sua apparente compromitazione dovuta all'introduzione alle pratiche religiose "le idee morbose di una certa monachella". Oggi ella, santa Faustina, è elevata alla dignità degli altari, e alla Basilica del Misericordioso Cristo arrivano i pellegrini dall'intero mondo. Si avvera la profezia data a santa Faustina dal Signore Gesù: prima di venire quale Giudice giusto, verrò quale Re misericordioso /Diario 82/. Non dubito che la storia si ripeta all'imbarazzo di tutti gli avversari dell'insegnamento della Chiesa, quelli interni ed esterni, espresso ad esempio nell'enciclica di Pio XI Quas primas del 1925. E anche Rozalia Celakówna sarà venerata quale santa, e al Mercato Centrale di Cracovia o in qualche altro posto in Polonia sarà eretto il monumento di Cristo Re della Polonia. Davanti a esso starà la costante guardia d'onore, e ogni neoeletto presidente, primo ministro o presidenti del parlamento, proprio lí inaugureranno l'esecuzione del potere. Altri stati seguiranno la scia della nostra nazione, salvandosi in quel modo dalla perdizione completa. Le nazioni che non lo faranno, spariranno dal globo terrestre. Alla Polonia può toccare la simile sorte se non la farà. Si avrebbe potuto evitare il dramma della II guerra mondiale se il cardinale primate August Hlond insieme al governo avesse effettuato l'intronizzazione di Cristo Re nella nazione polacca. Di tutto quello il primate era informato dettagliatamente, ma ciò nonostante non ha intrapreso l'opera dell'intronizzazione, negligendo i numerosi ammonimenti del Signore Gesù, riferite mediante la Serva di Dio Rozalia Celakówna. Il presidente, il parlamento e l'episcopato che non lo faranno, possono con la Nazione dividere la sorte del re St. Poniatowski il quale come primo (e ultimo!) re ha rifiutato di rendere omaggio alla Madre di Dio Regina a Jasna Góra. Vi sono confini dell'abuso della pazienza di Dio, [la quale si mette in prova] rigettando per la 83a volta il "comando" di Cristo promulgato da Pio XI, e in un altra forma dalla Serva di Dio Rozalia. La peste della età nostra è il così detto laicismo (...). Si cominciò a negare l'impero di Cristo su tutte le genti (...).Ora, se comandiamo che Cristo Re venga venerato da tutti i cattolici del mondo, con ciò Noi provvederemo alle necessità dei tempi presenti, apportando un rimedio efficacissimo a quella peste che pervade l'umana società. (...) Più si omette con il silenzio vergognoso il Nome soavissimo del nostro Salvatore, o nelle assemblee internazionali, o nei parlamenti, ad più alta voce bisogna laudarLo, diffondendo ovunque i diritti della Sua Regale dignità e potere. I potenti di questo mondo temono l'intronizzazione di Cristo Re, perché essa incominci il nuovo ordine del mondo, l'era dello Spirito Santo. padre dott. abilitato Piotr Natanek mgr lic. della santa teologia dott. delle scienze umanistiche
Back |